venerdì 17 maggio 2013

Il randagismo, un problema sociale...tra ignoranza e rassegnazione!



L’estate è alle porte e in televisione appaiono i primi spot di sensibilizzazione contro il randagismo. Il tema viene trattato sempre allo stesso modo: arriva l’estate, la gente va in vacanza, il cane diventa un problema quindi aumentano gli abbandoni.
Ma…siamo sicuri che vada veramente così?
Siamo certi che il randagismo sia causato in massima parte dagli abbandoni estivi?
Se fosse davvero così in questi ultimi anni avremmo dovuto assistere ad una drastica diminuzione degli animali randagi: in Italia c’è crisi, le persone non hanno i soldi per andare in vacanza, quindi meno cani vaganti. E, invece, purtroppo non è così!
Forse perché il randagismo è un problema più complesso ed ha radici più profonde, forse perché la maggior parte dei cani randagi non sono animali abbandonati ma semplicemente cani che un proprietario ce l’hanno e che vengono lasciati liberi di vagare e procreare! Se ci limitiamo a dare la colpa agli abbandoni estivi queste persone che gestiscono i loro cani in modo irresponsabile non si sentiranno mai chiamati in causa.
L’abbandono è un crimine, si sa! Anzi troppo spesso rimane impunito perché da parte di chi dovrebbe controllare ed indagare l’argomento viene trattato con  superficialità e leggerezza…tanto sono solamente cani e poi…che ci possiamo fare?
Ma puntando il dito solo su chi abbandona i cani rischiamo che il messaggio non raggiunga quelli che trattano il cane, animale domestico, come fosse un animale selvatico: lo lasciano girovagare tutto il giorno e poi la sera gli danno un pastone da mangiare e un posto per dormire.
Beh, signori miei, così si può fare con una volpe o con uno scoiattolo che una volta mangiato ritornano a nascondersi nel bosco, non con un cane che, proprio perché animale domestico, rimane nei pressi degli aggregati urbani.
Per non parlare, poi, di quelli che tengono il cane legato alla catena o ‘chiuso’ in recinti improvvisati. Non voglio parlare del fatto che tenere un cane alla catena rappresenta una forma di maltrattamento grave dal momento che il cane è un animale sociale ed ha quindi bisogno di relazionarsi con il prossimo proprio come noi, bestie sociali! Non parlo neanche del fatto che un cane alla catena rischia di diventare un animale aggressivo e pericoloso. Non voglio parlare neppure del fatto che la catena, oggi, nel Terzo Millennio, è un metodo che non può più essere accettato!
Mi voglio semplicemente limitare a fare notare che spesso questi ‘mezzi di contenzione’ sono inefficaci e creano a loro volta randagismo: basta un tuono, un rumore improvviso o una motivazione forte come una cagna in estro nei paraggi per far rompere la corda o la catena e far scappar via il cane.
Il randagismo non è un problema che riguarda solamente gli animalisti e il destino dei cani randagi, il randagismo rappresenta un problema sociale!
Permettere che ci siano cani randagi significa attentare alla sicurezza stradale, aumentare il diffondersi di zoonosi come la leishmaniosi, rischiare il verificarsi di aggressioni da parte di branchi ‘inselvatichiti’.
E le responsabilità non possono e non devono ricadere sui cani che hanno la sola colpa di essere cresciuti insieme all’uomo, sfruttati dall’uomo per poi essere lasciati al loro destino.
Le responsabilità sono solo ed esclusivamente dell’uomo che non ha la capacità di gestire ma ancora prima di capire i motivi profondi del randagismo.
Le responsabilità sono della amministrazioni che non vogliono far fronte comune per  riuscire a risolvere il problema: si allargano le braccia dicendo che non ci sono abbastanza risorse. Ma siamo davvero convinti tutto ciò non sia una scusa per non provare a risolvere un problema che per insufficiente cultura animale non si riesce a comprendere fino in fondo?
Allora, signori miei, forse è ora che ognuno si renda conto dei propri limiti culturali, forse è giunto il momento di affidarsi finalmente a persone competenti. Nessuno ha la bacchetta magica ma forse l’esperienza, la conoscenza e la professionalità possono essere di grande aiuto…o no?

sabato 4 maggio 2013

Dog dance a Firenze!

Ciao a tutti,
segnalo questo evento a Firenze...il tempo è limitato ma se volete potete ancora prenotarvi!




 

Sicuramente un modo divertente per trascorrere il tempo libero insieme al proprio cane, migliorare la relazione con lui ed acquisire entrambi una migliore coscienza del proprio corpo.
Buon divertimento!