giovedì 31 gennaio 2013

Dog-test: e tu...che dog-friend sei?


Scegli una risposta per ogni domanda, alla fine scopri qual è il tuo profilo. Ti riconosci…sei proprio tu?

Al parco
Il tuo cane all’improvviso corre verso il cancello di uscita del parco. Tu che fai?
A.   Gli corri dietro gridando a più non posso: “Fermati, fermatiii!!!”
B.   Continui a chiacchierare con gli amici e lo lasci andare: “Vedrai che prima o poi torna”
C.   Accenni una corsetta nella direzione opposta alla sua e lo richiami verso di te

L’incontro
Tu con il tuo cane al guinzaglio siete in passeggiata. Ad un certo punto da lontano vedete un cagnolino insieme al suo proprietario. Che fai?
A.    Metti immediatamente in tensione il guinzaglio e subito dopo cominci a tirare il cane per allontanarlo il prima possibile dal potenziale pericolo
B.    Sciogli il cane immediatamente: “Che si diverta: le occasioni per fare amicizia sono sempre troppo poche!”
C.    Ti avvicini descrivendo una traiettoria semicircolare, fai in modo che i due cagnolini si possano conoscere e poi, in accordo con l’altro proprietario lo lasci libero di giocare


Da cucciolo
Hai adottato un cuccioletto da pochi giorni ma non ha ancora fatto i vaccini. Che fai?
A.    Aspetti di completare tutto il piano vaccinale prima di iniziare a portarlo fuori: “Con le malattie non si scherza!”
B.    Lo porti fuori da subito in qualsiasi posto e a contatto con ogni tipo di cani e persone. Anche una bella gita dall’amico che ha i cuccioli con la diarrea non farà altro che aumentare le sue difese immunitarie!
C.    Lo porti fuori da subito mettendolo a contatto con cani e persone cercando, però, di evitare i luoghi troppo affollati e comunque non lo porti di certo a visitare cani malati!


In città
Quando porti in passeggiata il tuo cane in città:
A.    Tiri a destra e a manca il guinzaglio per evitare che possa annusare la cacca o la pipì di altri cani, tiri il cane verso te ogni volta che si avvicina alle persone, metti il guinzaglio in tensione in prossimità di ogni angolo…chissà, magari dietro l’angolo si nasconde un mostro!!!
B.    Lo lasci libero di scorazzare dove vuole: “Il guinzaglio? Solo una costrizione inventata dagli umani!”
C.    Tieni il cane al guinzaglioma lasci che esplori, annusi e si avvicini alle persone in tutta tranquillità: “Ah, che bello godersi una mattinata di sole insieme al mio amico a 4 zampe!”

Dal vet
Sei dal tuo veterinario e dopo una mezz’ora di attesa finalmente tocca a te. Che fai?
A.    Tiri il cane verso il tavolo da visita, poi lo sollevi e lo posi sul tavolo da visita come fosse una bomba ad orologeria. Mentre il vet lo visita continui ad accarezzarlo nervosamente dicendogli:” Non ti preoccupare, Oscar, il dottore ha quasi finito! E’ vero dottore che ha finito? Sì, sì, ha proprio finito!”
B.    Appena entri lo lasci libero incurante del fatto che all’interno della clinica ci possano essere altri animali (gatti, conigli e criceti compresi). Lasci che sia il veterinario a metterlo sul tavolo e ti accomodi serenamente sulla sedia.
C.    Inviti il tuo cane ad entrare con dei bocconcini, lo sollevi e lo appoggi sul tavolo da visita. Durante la visita, ogni tanto, se si comporta bene e non mostra segni di paura o di tensione lo accarezzi e gli dai dei bocconcini. Al momento dell’iniezione lo distrai tenendo in mano 3 o 4 bocconcini.

Risultato del test.
Prevalenza di A: Sei un tipo…Apprensivo!
Tieni così tanto al tuo cane che hai paura che gli possa accadere qualcosa di brutto in qualsiasi momento. Vorresti tenerlo sotto una campana di vetro ma ovviamente non puoi. Prova ad allentare un po’ le redini…vedrai che cavalcare sarà molto più divertente!

Prevalenza di B: Sei un tipo…Sicuro di sé!
Hai talmente fiducia in te stesso e nel tuo cane che non ti metti mai in allarme. Attento però: non sempre le cose vanno così come pensiamo…un atteggiamento più accorto potrebbe evitare incidenti spiacevoli!

Prevalenza di C: Sei un tipo…OK!
Sicuramente la verità sta nel mezzo! Sei il compagno ideale per il tuo quattrozampe. Il tuo comportamento prudente ma al tempo stesso aperto verso nuove relazioni ed esperienze è certamente il modo giusto per gestire il tuo cane. Ti chiedo solamente a fine giornata di analizzare quelli che sono stati i momenti in cui interagendo con lui hai avuto difficoltà e se hai commesso degli errori: la perfezione, caro mio, non si raggiunge mai!    

lunedì 28 gennaio 2013

Cause di eliminazioni inappropriate nel cane



Nei post precedenti abbiamo visto che quando i nostri cani fanno cacca e pipì in casa non si tratta di ‘dispetti’: solo noi umani sappiamo essere dispettosi!
Le cause comportamentali di eliminazione inappropriata nel cane possono essere molteplici. Prima di classificare le eliminazioni inappropriate di un cane come eliminazioni aventi un’origine comportamentale dobbiamo, però, prima escludere quelle che hanno invece una causa organica, cioè quelle causate da malattia sistemica; ecco perché è opportuno che il principale referente per problemi di questo tipo sia sempre il medico veterinario di fiducia: lui saprà capire se è il caso di rivolgersi ad un collega comportamentalista oppure no.
Tra le cause cliniche troviamo certamente tutte le patologie che provocano un aumento della produzione di urina e quindi della frequenza delle minzioni: insufficienza renale, diabete mellito, morbo di Cushing e molte altre ancora. Se, invece, il cane ha diarrea o comunque un aumento dello stimolo alla defecazione sarà il vostro veterinario a stabilirne le cause e, quindi, a provvedere alla terapia.
Tra le cause comportamentali di eliminazione inappropriata troviamo sicuramente la scarsa educazione a sporcare fuori casa: il cane, come nel caso del nostro amico Scheggia (vedi post precedenti), non ha capito bene dove può e dove non può sporcare. Spesso l’uso delle traversine o delle cassettine igieniche è causa di questo equivoco: il cane per quanto piccolo possa essere non è un grosso gatto per cui è opportuno abituare i nostri cani a fare i loro bisogni fisiologici fuori casa fin dai primi giorni del loro arrivo in famiglia.
Nel cucciolo le minzioni e le defecazioni in casa sono dovute a scarso controllo degli sfinteri unito al fatto che ancora non sanno bene come comportarsi, per cui dobbiamo avere pazienza: con il tempo il cucciolo riuscirà meglio a controllarsi e a capire dove eliminare in modo appropriato (vedi post sull’educazione del cucciolo).
Anche nel cane anziano questo problema può essere associato a scarso controllo degli sfinteri ma è sempre, comunque, consigliabile una visita dal vostro veterinario per escludere eventuali cause cliniche o patologie comportamentali tipiche dell’età senile.
Si possono avere eliminazioni inappropriate anche nel caso di cani timorosi o subordinati nei confronti dei proprietari (minzioni da sottomissione) molto spesso aggravate dal fatto che i proprietari stessi, nel momento in cui il cane urina, lo sgridano spaventandolo e/o facendolo sottomettere ancora di più.
Oppure  potrebbe trattarsi di cani iperattivi o, comunque, con tendenza all’iperattività: questi cani spesso manifestano anche da adulti comportamenti infantili, tra cui anche il comportamento eliminatorio in occasione di incontri con persone (ricordo che il cucciolo spesso urina interagendo con un adulto).
Se le minzioni e le defecazioni sono effettuate in assenza dei proprietari siamo di fronte probabilmente a disturbi legati alla separazione, primo fra tutti l’ansia da separazione, una patologia piuttosto frequente in animali adottati in giovanissima età (meno di 2 mesi): questi cani non hanno ancora vissuto il periodo di distacco dalla madre e quindi trasferiscono il loro attaccamento alla mamma direttamente sul proprietario. Il risultato è un iper-attaccamento primario (patologico) che non permette al cane di rimanere separato dal proprietario senza andare in ansia.
L’iper-attaccamento primario è differente dall’iper-attaccamento secondario che, invece, ha altre origini e che comunque può essere anch’esso correlato a eliminazioni inappropriate; dei problemi legati alla separazione nel cane parleremo comunque in modo più dettagliato prossimamente.
Le minzioni e le defecazioni che caratterizzano l’ansia da separazione non sono, poi, da confondere con le eliminazioni effettuate da cani affetti da disturbo competitivo di relazione. Nel primo caso avremo feci (molto spesso diarroiche) e urine sparse un po’ per tutta casa: il cane è in ansia per cui non riesce a controllarsi. Nel secondo caso, invece, si ritroveranno urine (quasi mai feci) in prossimità della porta d’ingresso spesso associate a graffi proprio sulla porta o sulla parete adiacente: il cane si sente autorizzato a controllare le entrate e le uscite del gruppo per cui non vuole che i proprietari si allontanino senza il suo consenso, è in competizione con loro e tende a rafforzare la sua leadership marcando con urine in prossimità della porta.
Come avete potuto notare, quindi, le cause di eliminazione inappropriata sono molteplici. L’importante è non umanizzare e banalizzare il comportamento inappropriato classificandolo semplicemente come un dispetto: che si tratti di patologia clinica o disturbo comportamentale è chiaro che il cane ha bisogno di aiuto e un intervento precoce è alla base di una corretta gestione del problema e molto spesso di una sua pronta risoluzione. 

sabato 26 gennaio 2013

La risposta di Zac ai problemi di Scheggia!


Zac risponde…
Caro Armandino,
grazie per i gustosi bocconcini che mi hai promesso ma…ci ho già pensato da solo. La prossima volta ricordati di chiudere meglio lo sportello della credenza eh, eh, eh!
Ma veniamo al nostro amico Scheggia...che ti posso dire…hai proprio ragione tu: non si tratta di ‘dispetti’, ma solo di grande confusione e forse anche di una non perfetta intesa tra il cane e la sua famiglia. Voglio dire…da una parte Scheggia, avendo troppi posti dove andare a far pipì (il balcone, il bagno ma anche fuori al parco), probabilmente non riesce bene a capire dove può e dove non può fare i suoi bisognini, mentre dall’altra non posso fare a meno di notare che, dal momento che urina un po’ per tutta casa, è lui a decidere di eliminare dove meglio crede: in pratica, non avendo regole ben precise e, probabilmente, essendo lasciato un po’ a se stesso, fa di testa sua senza dare ascolto a nessuno.
In più ci sono le punizioni…beh, quelle aumentano la confusione nella mente del povero Scheggia tanto da far sì che il cagnolino si sia ridotto a far cacca e pipì di nascosto!
Ti ricordo Armandino (anche se tu probabilmente lo sai benissimo) che le punizioni date a distanza dal ‘reato’ commesso servono solo a spaventare il cane, non a educarlo. Se proprio si vuole sgridare è bene farlo nel momento in cui il ‘reato’ viene commesso: in questo modo il cane metterà in relazione la punizione con la sua ‘cattiva azione’.
Ma comunque la regola d’oro rimane sempre questa: premiare un comportamento corretto è molto meglio che punire un comportamento sbagliato!
E allora? Con Scheggia…che fare?
Beh, innanzi tutto sarà opportuno cominciare a portar fuori il pelosetto in modo più regolare e costante: 4 uscite giornaliere a orari fissi, diciamo…la mattina alle 8.00, poi alle 12.00, nel pomeriggio alle 16.00 e la sera alle 22.00. Del resto in famiglia, da quello che ho capito, sono in tanti e ogni componente del gruppo può incaricarsi di portar fuori Scheggia almeno una volta al giorno.
Ogni volta che farà cacca e pipì fuori verrà premiato con un bocconcino o anche semplicemente con un ‘ok, bravo’ e una carezza.
Scheggia imparerà, così, che fare i bisognini fuori è più bello e interessante, per cui gradualmente verrà tolta prima la cassettina igienica in bagno e qualche tempo dopo anche quella che si trova sul balcone; il tutto richiederà certamente un po’ di tempo ma pian piano si abituerà.
E se durante questo periodo Scheggia dovesse fare di nuovo i bisogni in casa?
Beh, poco importa: il cane verrà fatto passare in un’altra stanza senza sgridarlo né fare facce imbronciate (anche l’espressione del viso serve a comunicare non dimentichiamolo) e pulirà con acqua e sapone neutro (senza usare prodotti contenenti cloro o ammoniaca).
E poi, forse questo è il punto più importante di tutti, la famiglia dovrà passare più tempo con lui: tutti si dovranno dedicare di più a Scheggia, coinvolgerlo nelle attività quotidiane, aumentare le occasioni di passeggiata anche solo per il piacere di portarlo con sé. Anche gli esercizi di educazione di base e i giochi sono molto importanti…il gioco sarà uno strumento fondamentale per dialogare con lui!
Quali sono i giochi e gli esercizi?
Consiglia a Michelino di andarsi a leggere tutte le letterine che ci siamo scambiati nei mesi precedenti, lì troverà tutto ciò che gli serve!
Ma che vedo, nella credenza sono rimasti ancora 3 o 4 di quei bocconcini…sai quelli tanto puzzolenti per te e altrettanto gustosi per me?
Beh, visto che a te non piacciono farò un sacrificio e andrò a gustarmeli nella mia cuccia in santa pace!
Gnam, gnam, gnam!!!

giovedì 24 gennaio 2013

Scheggia...un cane 'dispettoso'?


Armandino scrive…
Ciao Zac,
grazie per gli utili consigli che ogni volta mi dai: io li ripropongo pari pari, così come sono, ai miei amici e loro li mettono in pratica con i loro cagnolini.
Un successo che mi fa molto piacere, ma adesso le richieste di aiuto aumentano sempre più, quindi non c’è tempo da perdere: dobbiamo proprio rispondere a tutti!
Questa volta è venuto a casa mia…ehm…certo, certo, anche tua, non ti offendere, diciamo casa nostra…dicevo è venuto da me il mio amico Michelino. Lui vive insieme al suo cane Scheggia.
Ebbene Scheggia ha sei anni ed è cagnolino di piccola taglia, un incrocio tra uno Yorkshire e chissà che cosa (ho visto la foto ed è davvero simpatico).
Scheggia da sempre è abituato a fare i suoi bisogni in una lettiera per gatti rivestita da una ‘traversa’ assorbente; per la precisione le lettiere sono due: una in bagno e l’altra sul balcone, così se è bel tempo il cagnolino va a fare i suoi bisognini fuori, mentre se piove se ne va direttamente in bagno!
Ogni tanto viene portato fuori da Michelino  o dai suoi fratelli maggiori per cui può fare cacca e pipì liberamente al parco.
Da un po’ di tempo, però, Scheggia ha cominciato a fare pipì sugli angoli della credenza in cucina e sul tappeto in salotto! Ogni tanto, poi, Scheggia fa anche cacca in casa.
I suoi 'regalini' vengono regolarmente trovati dai genitori di Michelino che si arrabbiano tantissimo con il cagnolino e lo sgridano di brutto!!!
Così Scheggia ha imparato a fare cacca e pipì di nascosto, quando i genitori di Michelino non sono nei paraggi!
“Scheggia è davvero un monello, i suoi sono tutti dispetti!!!E pensare che non si è mai comportato così, chissà che gli è preso da un po’ di tempo a questa parte!” mi ha detto la mamma di Michelino l’altra sera.
Poi, però, ci ha pensato un po’ su e ha confessato:
“A dire il vero un po’ di pipì l’ha sempre lasciata in giro per casa, ma come adesso mai!”
Io non sono proprio sicuro che quelli di Scheggia siano dispetti, a me pare, invece, che questa cosa della cacca e della pipì sia gestita in modo sbagliato e che nella testa del povero Scheggia ci sia soltanto una grande confusione: con te, Zac, non ho mai usato lettiere o giornali per farti fare pipì, ma ti ho portato sempre regolarmente fuori e, a parte i primi tempi quando eri ancora cucciolotto, non ci sono mai stati problemi…correggimi se sbaglio!
Adesso, caro Zac, tocca a te: ti chiedo di aiutarmi a sbrogliare questa matassa che per me è un po’ troppo complicata!
Se mi aiuti ti giuro che ti farò trovare nella ciotola quei bocconcini a forma di osso che a me sembrano solo gommosi e puzzolenti ma a te, a quanto pare, piacciono tanto.
Bye, bye!

martedì 22 gennaio 2013

...e le fusa continuano!!!


Max scrive…
Prrr, prrr, continuiamo a fare le fu…ehm…continuiamo a parlare delle fusa!
La volta scorsa abbiamo visto che le occasioni in cui noi gatti produciamo questo meraviglioso suono possono essere moltissime.
Purtroppo, però, le fusa non esprimono solo felicità e benessere: per esempio anche i gatti che sono gravemente ammalati, alcune volte, si mettono a fare le fusa.
Ma noi mici le facciamo anche quando siamo solo un po’ preoccupati come per esempio quando siamo sopra al tavolo da visita dei nostri ‘amici-nemici’ vet! Perché facciamo le fusa in questi casi? Gli umani dicono che probabilmente si tratta di una specie di richiesta di attenzione, oppure una sorta di auto-rassicurazione, qualcosa del tipo:
“Devo stare tranquillo, in fondo tra pochi minuti sarò fuori da questo posto e lontano da questo schizzato con il camice verde e quell’orrenda pinza in mano!”
Altre volte, invece, emettiamo allegre fusa, proprio come la musica dalla radio la domenica mattina, in occasione di incontri con gli umani e i pelosi gatti che conosciamo: in questo caso sembra proprio che sia una forma di saluto.
E con quelli che non conosciamo? Anche a loro facciamo le fusa?
Beh, direi proprio di no, prima bisogna frequentarsi, conoscersi meglio: a parte alcune eccezioni, noi gatti di solito siamo molto selettivi con gli amici!
Per non parlare di quando siamo arrabbiati o andiamo a caccia di topolini (veri o finti che siano): a nessuno di noi verrà in mente di fare le fusa!
In compenso le facciamo quando siamo piccolini, nei primi giorni di vita: nel ‘nido’ i gattini fanno le fusa, così la mamma capisce che tutto procede per il meglio!
Anche mamma gatta, poi, fa le fusa, soprattutto quando torna dai suoi piccoli, così i mici capiscono che…arriva la pappa!!!
Ed è proprio quando succhiano il latte che il concerto di fusa arriva ai massimi livelli: mamma gatta e gattini si esibiscono in una sinfonia celestiale! Che bello!
Ah, potessi andare indietro nel tempo e tornare a quella meravigliosa età, al calduccio e con il cibo sempre a disposizione!
Come? Anche adesso non me la passo male?
Beh, sì…è vero, ma certamente non accuserei quella fastidiosa artrosi alla coda che mi tormenta di tanto in tanto…soprattutto dopo averci sonnecchiato sopra. E badate bene, non è che mi riposi molto…diciamo…quelle 10-12 ore necessarie a riordinare le idee e ritemprare la mente!
Maoooo!!!

lunedì 21 gennaio 2013

Incontro 'Amare gli animali, conoscere se stessi'

Cari amici,
vi segnalo un incontro, a mio avviso, molto interessante!

 


2 febbraio 2013
Ore 17:00
Conferenza con
dott. STEFANO CATTINELLI
(medico veterinario)
SALA CONFERENZE
CIRCOSCRIZIONE 5
VIA MACHIAVELLI 21
LIVORNO
Amare gli animali
conoscere
se stessi
DO RE MIAO! - Associazione di Promozione Sociale - ACSI
via Ricci, 81/A Livorno (LI)
Per informazioni:
Barbara 380 328 9556 www.doremiao.it





Stefano Cattinelli
Laureato in medicina veterinaria, dal 1993 si occupa di approfondire i fiori di Bach sia in campo umano, tramite l’autosperimentazione, sia in campo veterinario.
Diplomato in omeopatia e kinesiologia, esperto di omotossicologia e spagiria.
Da molti anni approfondisce il pensiero di Rudolf Steiner.
Discepolo del guaritore Ron Young, della sciamana Nadia Stepanova, ha seguito per più di 10 anni il geomante/artista Marko Pogacnik.
Autore di numerosi articoli sulle medicine alternative e in particolare sui fiori di Bach, co-autore del libro: Fiori di Bach: guarire con l’anima delle piante edizioni Macro e autore del libro: Amici fino in fondo, Editrice AAM Terranuova, L’eutanasia nel cane e nel gatto, verso un accompagnamento consapevole, Impronte di luce edizioni e Le vaccinazioni del cane e del gatto, dalla vaccinazione obbligatoria” ad una profilassi consapevole, autoprodotto.
Nel 2011 ha pubblicato Amare gli animali conoscere se stessi.
Da molti anni conduce seminari sui Fiori di Bach per gli animali come libero professionista.
A Natale del 2009 ha fondato la Scuola di Dinamica Emozionale Uomo-Animale-Uomo.
Lavora a Trieste, Udine e Padova e Torino.
Sul sito
www.stefanocattinelli.it
è possibile iscriversi alla newsletter per avere informazioni sulle date dei seminari, sulle conferenze e sulle nuove pubblicazioni


GUARIRE GLI ANIMALI
GUARIRE SE STESSI

Gli animali che vivono con noi fanno parte della nostra famiglia.
Sono dei componenti della nostra famiglia.
Sono una parte della nostra famiglia ma anche una parte della nostra vita.
Gli animali sperimentano nella loro interiorità tutto quello che sperimentiamo noi, perché a loro è data la possibilità di “sentire” , grazie al loro mondo emozionale, tutto ciò che è presente nell’ambiente nel quale vivono.
E in questo ambiente ci siamo noi, con il nostro vissuto, con le nostre paure e con le nostre gioie, con le nostre difficoltà e con i nostri “blocchi”.
Gli animali percepiscono tutto questo; per loro è importante sperimentare il nostro mondo interiore, risuonare con le nostre difficoltà perché hanno la possibilità di fare un esperienza che, in tutto il regno animale, è davvero unica e irrinunciabile.
Il singolo animale, nella stretta relazione con il suo essere umano di riferimento, ha la possibilità di vivere un’esperienza interiore unica nel suo genere trasformandosi in una sorta di amplificatore di quelle note che la nostra interiorità diffonde nell’ambiente circostante.
Queste note possono essere da noi conosciute (come un cane che manifesta aggressività e una persona che è sempre arrabbiata) o possono essere note con le quali noi non siamo in contatto (un cane che mostra aggressività e una persona che ha passato la vita evitando di entrare in contatto con tale emozione).
Il singolo animale non ha la possibilità di selezionare quello che sente; non ha la possibilità di decidere quale nota amplificare e quale no.
L’animale è al servizio di una Coscienza molto più ampia e più saggia.
Tale Coscienza Superiore coglie l’occasione della presenza al nostro fianco di un essere in grado di sperimentare un suo mondo interiore, per sostenerci nella nostra crescita personale.
E’ attraverso le disarmonie e gli squilibri dell’animale (emozionali e fisici) che io ho la possibilità di accorgermi che il mio animale mi sta mostrando qualcosa che riguarda me.
L’animale è uno specchio di quello che è presente nel mio mondo interiore, sia che io ne sia consapevole sia che non lo sia.
Ed è solo attraverso l’accettazione, l’accettazione di questo potente specchio-animale che posso pensare di iniziare a prendere parte al suo e al mio processo di guarigione.
La malattia dell’animale è l’occasione per un percorso di crescita personale.
L’animale mi sostiene lungo il mio viaggio.
La mia vita con il mio animale è un viaggio.
Un viaggio che merita di essere vissuto con la consapevolezza di essere il principale responsabile della sua malattia ma anche, e soprattutto, della sua guarigione.
Affinché l’amore che mi dona ogni giorno della sua vita possa essere il motore della nostra guarigione.
Livello introduttivo
Una giornata per “entrare” nel mondo emozionale animale e riconoscere nell’animale le nostre proiezioni, le nostre parti conscie e quelle incoscie. Sperimenteremo il “sentire”, qualità essenziale del regno animale Capiremo e sperimenteremo le qualità che l’animale mi chiede di integrare. Meditazione
1 livello: I fiori di Bach come terapia comune: i
primi 4 fiori per sviluppare la percezione
di un cammino spirituale comune L’esperienza del “compagno di viaggio” Dal senso di colpa alla responsabilità Meditazione
2 livello: Le leggi della dinamicità emozionale
attraverso la sperimentazione di successive
4 essenze floreali Uomo animale: il reciproco sostegno
evolutivo Malattia e salute dei nostri compagni
di viaggio La sessualità animale attraverso la
castrazione e la sterilizzazione La qualità del mio amore per lui Meditazione
3 livello: Conclusione dei 12 guaritori I due archetipi: il cane e il gatto Evoluzione spirituale umana ed animale


2 febbraio 2013
Ore 17,00 SALA CONFERENZE CIRCOSCRIZIONE 5 VIA MACHIAVELLI 21 LIVORNO
Per informazioni ed iscrizioni:3803289556
www.doremiao.it