Questo è Yoghi, meticcio
shih-tzu di 4 anni. Il mio intervento è stato richiesto in seguito ad un
episodio di morsicatura nei confronti della fidanzata del proprietario: la
ragazza si è abbassata per abbracciare il fidanzato e Yoghi, che era accanto a
lui, ha esibito un breve ringhio appena prima di morderla al volto. Per fortuna
il morso non ha causato gravi danni, ma lo spavento e il dolore non sono stati
cosa da poco.
Il cane vive all’interno
dell’appartamento del proprietario insieme ad altri 3 cani (tutti e 3
shih-tzu), per la precisione 2 femmine e un maschio. Il rapporto tra i cani
sembra essere ben strutturato e definito. In pratica le femmine si fanno
rispettare mentre con il maschietto Yoghi si comporta da vero leader: controlla
spesso i suoi movimenti e se il cagnolino prova ad invadere il suo spazio o a
prendersi privilegi che non gli appartengono Yoghi lo mette al suo posto
ringhiandogli. In ogni caso anche il rapporto tra i 2 maschi non presenta
grosse difficoltà: Yoghi fa il leader mentre l’altro accetta di buon grado il suo
ruolo di subordinato.
L’episodio di morsicatura per
cui è stata richiesta la visita è stato l’unico episodio grave in questi
quattro anni.
In questo periodo di tempo,
però, segnali di intolleranza e di controllo da parte di Yoghi ce ne sono
stati. Una volta la madre del proprietario è stata aggredita dal cane mentre
lui e gli altri stavano abbaiando a qualcuno dietro la porta di casa. La
signora si è avvicinata e Yoghi ha ridiretto l’aggressione su di lei.
Sia l’aggressione alla fidanzata
del proprietario, sia quella esibita nei confronti della madre sono
classificabili come aggressioni da irritazione.
A parte, comunque, le
aggressioni vere e proprie, Yoghi quotidianamente si comporta da leader con
tutti i componenti del nucleo familiare.
Il cane, infatti, è sempre in
allerta controllando le entrate e le uscite dei proprietari, sceglie i posti
migliori sul divano e sui letti, decidendo a suo piacimento quando salire e
quando scendere, elemosina a tavola e ogni tanto ruba oggetti e li tiene per sé
(guai a chi tenta di prenderli).
Il cibo, poi, è sempre a
disposizione così Yoghi può mangiare quando vuole: ricordiamo che il cibo è un
privilegio sociale per il cane e soprattutto in una situazione del genere
dovrebbe essere gestito dai proprietari.
Il rapporto tra Yoghi e i
proprietari, quindi, non solo non è ben chiaro e definito ma è conflittuale; tutto
ciò rende il quadro compatibile con sindrome competitiva di relazione
interspecifica.
In pratica Yoghi vorrebbe
decidere sempre ma purtroppo per lui non lo può fare: quando ad esempio i proprietari
invadono quello che ritiene il suo spazio, oppure quando si avvicinano a lui
per impedirgli di abbaiare, il cane ringhia, così inizia la competizione con i
proprietari.
Quindi si crea quotidianamente
un conflitto di ruoli che indubbiamente provoca ansia e tensione.
Il mio compito sarà quello di
dare a Yoghi un ruolo ben definito all’interno del gruppo, trasformando il
rapporto conflittuale che ha con le persone della famiglia in una relazione
caratterizzata da collaborazione, fiducia e rispetto.
Il lavoro dovrà anche
prestare particolare attenzione a non modificare quelli che sono i rapporti tra
i cani: tra di loro infatti non ci sono grossi problemi relazionali per cui il
rapporto non dovrà essere modificato.
Nel prossimo post illustrerò
il protocollo di terapia comportamentale seguito da Yoghi.
Per il momento non posso far
altro che augurare un caro saluto a tutti e in modo particolare a Yoghi!
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