mercoledì 27 febbraio 2013

Yoghi e la sindrome competitiva di relazione


Questo è Yoghi, meticcio shih-tzu di 4 anni. Il mio intervento è stato richiesto in seguito ad un episodio di morsicatura nei confronti della fidanzata del proprietario: la ragazza si è abbassata per abbracciare il fidanzato e Yoghi, che era accanto a lui, ha esibito un breve ringhio appena prima di morderla al volto. Per fortuna il morso non ha causato gravi danni, ma lo spavento e il dolore non sono stati cosa da poco.
Il cane vive all’interno dell’appartamento del proprietario insieme ad altri 3 cani (tutti e 3 shih-tzu), per la precisione 2 femmine e un maschio. Il rapporto tra i cani sembra essere ben strutturato e definito. In pratica le femmine si fanno rispettare mentre con il maschietto Yoghi si comporta da vero leader: controlla spesso i suoi movimenti e se il cagnolino prova ad invadere il suo spazio o a prendersi privilegi che non gli appartengono Yoghi lo mette al suo posto ringhiandogli. In ogni caso anche il rapporto tra i 2 maschi non presenta grosse difficoltà: Yoghi fa il leader mentre l’altro accetta di buon grado il suo ruolo di subordinato.
L’episodio di morsicatura per cui è stata richiesta la visita è stato l’unico episodio grave in questi quattro anni.
In questo periodo di tempo, però, segnali di intolleranza e di controllo da parte di Yoghi ce ne sono stati. Una volta la madre del proprietario è stata aggredita dal cane mentre lui e gli altri stavano abbaiando a qualcuno dietro la porta di casa. La signora si è avvicinata e Yoghi ha ridiretto l’aggressione su di lei.
Sia l’aggressione alla fidanzata del proprietario, sia quella esibita nei confronti della madre sono classificabili come aggressioni da irritazione.
A parte, comunque, le aggressioni vere e proprie, Yoghi quotidianamente si comporta da leader con tutti i componenti del nucleo familiare.
Il cane, infatti, è sempre in allerta controllando le entrate e le uscite dei proprietari, sceglie i posti migliori sul divano e sui letti, decidendo a suo piacimento quando salire e quando scendere, elemosina a tavola e ogni tanto ruba oggetti e li tiene per sé (guai a chi tenta di prenderli).
Il cibo, poi, è sempre a disposizione così Yoghi può mangiare quando vuole: ricordiamo che il cibo è un privilegio sociale per il cane e soprattutto in una situazione del genere dovrebbe essere gestito dai proprietari.
Il rapporto tra Yoghi e i proprietari, quindi, non solo non è ben chiaro e definito ma è conflittuale; tutto ciò rende il quadro compatibile con sindrome competitiva di relazione interspecifica.
In pratica Yoghi vorrebbe decidere sempre ma purtroppo per lui non lo può fare: quando ad esempio i proprietari invadono quello che ritiene il suo spazio, oppure quando si avvicinano a lui per impedirgli di abbaiare, il cane ringhia, così inizia la competizione con i proprietari.
Quindi si crea quotidianamente un conflitto di ruoli che indubbiamente provoca ansia e tensione.
Il mio compito sarà quello di dare a Yoghi un ruolo ben definito all’interno del gruppo, trasformando il rapporto conflittuale che ha con le persone della famiglia in una relazione caratterizzata da collaborazione, fiducia e rispetto.
Il lavoro dovrà anche prestare particolare attenzione a non modificare quelli che sono i rapporti tra i cani: tra di loro infatti non ci sono grossi problemi relazionali per cui il rapporto non dovrà essere modificato.
Nel prossimo post illustrerò il protocollo di terapia comportamentale seguito da Yoghi.
Per il momento non posso far altro che augurare un caro saluto a tutti e in modo particolare a Yoghi!       

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